Quindici edizioni del concorso Canon Giovani Fotografi. Per la quarta volta i vincitori hanno le loro immagini esposte al festival Cortona on the Move.
Saranno visibili fino al primo weekend di novembre a Cortona On The Move i lavori realizzati dai vincitori del concorso Canon Giovani Fotografi. Un palcoscenico di grande prestigio che ha ospitato anche la premiazione.
Nell’edizione 2020 è stata introdotta una nuova categoria, quella “Studenti”, per premiare anche coloro che frequentano le scuole di fotografia. Ulteriore novità la collaborazione con WeWorld Onlus che consentirà ai vincitori di realizzare un reportage fotografico offrendo loro il sostegno necessario.
“Raccontaci una storia” è il tema proposto da Canon, che permette ai partecipanti di esprimere il proprio personale modo di approcciare la fotografia. Senza vincoli e con la massima libertà di interpretazione.
Tre progetti di ampio respiro
Davide Bertuccio si è aggiudicato il primo posto. Ha realizzato un progetto dedicato a un personaggio televisivo degli anni Novanta: Claudio Madia, conduttore di un programma televisivo per bambini: L’Albero Azzurro. In passato ha svolto numerose attività sempre legate allo spettacolo. Ha fondato anche la Piccola Scuola di Circo di Milano.
Il lavoro di Davide, dal suggestivo titolo “Il silenzioso battito delle loro mani”, prende spunto dalla continua ricerca di un pubblico da parte di un uomo che ha lavorato nel mondo dell’intrattenimento e che per vicissitudini personali e a causa della crisi del settore dello spettacolo è caduto nell’oblio. Per poi rinascere con una attività circense di sua invenzione, il Cirincà, un piccolo circo dentro casa sua. Cir-in-ca’, Circo in casa, per l’appunto.
La pandemia lo ha costretto a chiudere il progetto, ma non lo ha fermato. Ha cercato di costruire uno spazio di libera espressione in un’area vuota di Milano. Progetto purtroppo sfumato ben presto perché l’area non è di sua proprietà. Davide lo incontra e lo segue durante il lockdown; nelle sue giornate solitarie, chiuso nella sua casa. E racconta, con le immagini, la storia di coraggio e resilienza di un uomo che, nonostante tutto, non si dà per vinto. Una foto di Davide in particolare esprime l’intero mondo di Madia: lui sdraiato su un sofà accanto a un’intera parete in cui ha disegnato un finto pubblico. Il suo mondo è quello. Un mondo di indispensabili applausi, che in questo caso caso non possono che essere silenziosi.
Davide racconta la sua esperienza con intensa emozione. Ha trascorso intere giornate con Madia, ha cercato di conoscerlo, di capire la sua forza e allo stesso tempo la sua fragilità. Le immagini di Davide sono ricche di umanità, esprimono malinconia, ma allo stesso tempo svelano la capacità di ogni essere umano di combattere le avversità.
Dopo aver frequentato l’Istituto Europeo di Design (IED), Davide Bertuccio, nato nel 1991, ha iniziato la sua carriera di fotogiornalista focalizzandosi su progetti che raccontano la globalizzazione, vista attraverso gli occhi di piccole realtà. Suoi lavori sono stati pubblicati sul National Geographic e su diversi magazine italiani, come D-La Repubblica.
Altrettanto interessante, e profondamente diverso, è il progetto realizzato da Camilla Miliani, seconda classificata, che ha come titolo “Luna Splendida”, traduzione del nome Kirghiso della protagonista: Aisulu. Racconta la storia di una delle tante donne che in molti Paesi del mondo, tra cui il Kirghizistan, sono costrette a sposarsi ancora giovanissime con uomini sconosciuti. Aisulu aveva 16 anni quando la madre organizza il suo matrimonio che prevede il rapimento e l’abuso sessuale di quello che diventerà a forza suo marito.
Camilla racconta questa storia attraverso una serie di immagini, anche d’archivio, sulle quali interviene con vari effetti. Un modo per esprimere il dolore della protagonista della storia, ma anche la sua capacità di affrontare quella difficile realtà, alla quale molte giovani donne devono sottostare.
È ambientato in Nepal il progetto di Pietro Lo Casto, terzo classificato. Pietro vive a Bangkok e i suoi lavori hanno come tema questioni sociali e ambientali. Lo è anche quello presentato per il Concorso Canon Giovani Fotografi: To Search the secret of the forest.
“La ricerca del segreto della foresta” lo porta in Nepal in un piccolo villaggio, chiamato Tangia Basti. Lì vive una piccola comunità che vive in condizioni primordiali: senza elettricità, acqua corrente e segue tradizioni e rituali antichi e anche un misteriosi agli occhi di un Occidentale. Un ambiente lontano dalla “civiltà” come è intesa normalmente, su cui incombe la tragedia: la costruzione di un aeroporto che porterebbe alla scomparsa di quella comunità. Pietro riprende con la sua fotocamera alcuni momenti della vita quotidiana del villaggio, dove la natura e il silenzio la fanno da padroni e scandiscono ogni momento della giornata.
Categoria “Studenti"
Il premio di questa categoria è stato assegnato a Matteo Montenero che ha realizzato un reportage sulla comunità Rom che vive in un campo alle porte di Torino. Un lavoro svolto nell’arco di due anni. Il tempo necessario per vincere la diffidenza della gente, spesso vittima di stereotipi ed emarginata dalla nostra società, e far sì che il fotografo possa entrare in quel mondo, senza prevaricare.
Il titolo del progetto, Patch, fa riferimento alle texture che sono a corredo delle fotografie e allo stesso tempo rimanda a una qualche possibile integrazione, in questo caso tra i soggetti ritratti e il fotografo, ma che vorrebbe essere maggiore.
Matteo non giudica, osserva, parla con la comunità, scatta le foto. Il suo è l’approccio di una persona che vuole ascoltare e capire un mondo difficile da comprendere se visto con superficialità. Un mondo chiuso che sovente spaventa.
A tutti i vincitori è stato consegnato un corredo fotografico del sistema mirrorless Canon. Inoltre i premiati parteciperanno a tre sessioni tutorship per approfondire tematiche tecniche e non solo. E potranno realizzare un reportage fotografico con l’associazione WeWorld Onlus
