“Xe pèso el tacòn del buso” avrebbe esclamato Goldoni, leggendo il recente comunicato della Fiera di Colonia riguardo la prossima Photokina 2019. È peggio la toppa del buco.
Sì, perché a settembre Photokina aveva chiuso in battenti con la promessa di trasformarsi in fiera annuale della fotografia, invece di rispettare la consueta cadenza biennale. Un annuncio che aveva stupito gli addetti ai lavori: stampa di settore e potenziali espositori.
Già nel corso degli ultimi anni la Fiera era andata calando, sia come interesse, sia come numero di espositori. Spariti i megastand di Kodak, Agfa, e via pellicolando, erano rimasti i grossi nomi della fotografia e i nomi dell’elettronica di consumo convertiti alla fotografia. Nemmeno tutti: Samsung, ad esempio, dopo un timido tentativo ha gettato la spugna. L’ultima Photokina, era un pallido ricordo degli antichi fasti, quando sgomitavi tra la folla nei corridoi, quando era occasione per conoscere novità. Le fiere, tutte le fiere, sono cambiate, quando non sono scomparse.
Girando tra i corridoi di quest’ultima, prendeva quella sottile angoscia che già si provava alle ultime edizioni del Sicof e del Photoshow. Potremmo chiamarla sindrome da Titanic. Perciò stupì l’annuncio della trasformazione da cadenza biennale in cadenza annuale, con la prossima edizione nel 2019, a pochi mesi di distanza. Gli espositori scuotevano la testa, trincerandosi dietro un diplomatico “vedremo”. I colleghi di lungo corso mormoravano: sarà l’ultima. L’ufficio stampa, tetragono, confermava la data di maggio.
E ora, con comunicato datato 3 dicembre, il contrordine. Niente maggio 2019, bensì maggio 2020. Motivo? L’edizione 2018 è andata talmente bene, “Clearly exceeded our already optimistic expectations…., che sei mesi ci paiono pochi per ripeterne il grande successo" GUARDA IL NOSTRO COMMENTO. E la mente torna a Goldoni e al suo Lelio, quello che definiva le bugie spiritose invenzioni.