Correva l’anno 1934… Ottanta anni fa iniziava la storia di quella che poi è diventata Canon. Nel ripercorrere le tappe, dall’originario nome Kwanon, divinità buddista della misericordia, è come leggere la storia della fotografia. Gli ingegneri giapponesi costruirono il loro primo prototipo 35mm con otturatore sul piano focale e lanciarono la sfida all’Occidente, all’Europa in particolare, che allora primeggiava nella tecnologia fotografica.

La fotocamera Kwanon montava un’ottica chiamata Kasyapa, nome sempre di derivazione buddista, mentre sulla calotta superiore della macchina era raffigurata la dea Kwanon caratterizzata da tante braccia. Due anni dopo apparve Hansa Canon che fu la prima fotocamera Canon 35mm con otturatore sul piano focale ad essere venduta. Nei decenni successivi, l’azienda sfornò prodotti sempre più competitivi: nel 1959 fu la volta della Canonflex, reflex monobiettivo,

seguita due anni dopo dalla Canonet, apparecchio a telemetro che ebbe subito un grandissimo successo.

Un altro passo significativo fu la svolta elettronica, con il lancio della AE-1 nel 1976, che metteva sul piatto un microcomputer incorporato.

Altra tappa fondamentale, e coraggiosa, fu la svolta EOS. Nascita di un sistema che faceva ripartire Canon con apparecchi autofocus e un innesto obiettivi nuovo e completamente elettronico. La mancanza di continuità con ciò che c’era prima fece storcere il naso a molti, ma per Canon fu, col senno di poi, una mossa vincente.

Nel 1995 la svolta digitale, sempre basata su EOS. Il resto è storia di oggi, con le reflex affiancate al sistema Cinema EOS, dedicato al mondo del video professionale e della cinematografia, e le compatte che diventano sempre più sofisticate e tecnologicamente avanzate. Per conoscere nel dettaglio prestazioni e caratteristiche dei modelli Canon, guarda i nostri test e le nostre presentazioni. Ne abbiano provati tanti e li trovate tutti nella pagina dedicata sul nostro sito: http://www.pmstudionews.com/video7/canon

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