E’ davvero piccola e compatta l’ultima nata di casa Fujifilm: pesa appena 330 grammi per 11 centimetri di lunghezza e uno spessore minimo di 3.2 centimetri. Le piccole dimensioni non devono ingannare. La nuova Fujifilm X-M1, questa la sua sigla, racchiude all’interno lo stato dell’arte della tecnologia della Casa giapponese. Il sensore, ad esempio: è il medesimo che equipaggia l’ammiraglia X-Pro 1.
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Aumenta il numero delle fotocamere Fujifilm. Questa settimana è stata presentata l’ultima nata: la Fujifilm X-M1, una mirrorless dalle dimensioni veramente ridotte, che può usare tutte le ottiche dell’attuale, e futuro, parco della Casa giapponese. Pesa solamente 330 grammi, misura poco più di 11 centimetri di lunghezza per una profondità di 3.2 centimetri. La possiamo tenere nella tasca della giacca e tirarla fuori, per fotografare, appena se ne presenta l’occasione.
Piccole dimensioni non significa prestazioni di basso livello. Anzi. Dentro la X-M1 troviamo tutte le innovazioni tecnologiche dell’ammiraglia Fujifilm X-Pro 1. Il sensore è il già collaudato, nella X-Pro 1 e nella X-E1 appunto, APS-C X-Trans dotato di filtro a colori primari. Fornisce una immagine da 16.3 milioni di pixel, quantità ideale per avere file immagine di alta qualità e, allo stesso tempo, non troppo pesante e difficile da gestire. Il processore, cuore di ogni sistema fotografico, è il potente EXR Processor II. La sua capacità di calcolo lo mette in grado di gestire le informazioni che gli arrivano dal sensore con estrema rapidità e precisione. E’ proprio grazie alla sua velocità che Fujifilm afferma che, con la X-M1 non si perderà mai l’attimo fuggente. Per fare un esempio: il suo tempo di avvio è pari a 0.5 secondi, con un ritardo allo scatto di 0.05 secondi e una velocità di scatto continuo intorno ai 5.6 fotogrammi per secondo, per un massimo di 30 fotogrammi continui. Sensibilità da 200 a 6400 ISO, estendibili fino a 25.600; tempi di posa che vanno da 30 secondi a 1/4000, sincro-flash a 1/160. Anche il sistema di stabilizzazione è quello già montato sugli apparecchi della serie X. Il mirino è un Lcd TFT a colori non fisso ma basculante, da 920.000 pixel. Grazie a questa particolarità il fotografo è facilitato nelle riprese da punti di presa disagevoli.
Il design è quello accattivante e di gusto un po’ retrò cui Fujifilm ci ha abituati. Tuttavia non si tratta solamente di design gradevole. La disposizione dei comandi e i comandi stessi sono stati studiati, come nelle altre Fujifilm, per fornire la massima ergonomia e facilità d’uso. Non poteva mancare il flash incorporato. Offre un numero guida 7 e utilizza la tecnologia Super i-Flash. Il complesso sistema di automatismi di lettura interviene nella emissione del lampo, regolandolo sia in rapporto alla distanza fotocamera-soggetto, sia in rapporto al tipo di soggetto e d’illuminazione esistente. In altre parole: il cosiddetto fill-in, il lampo di schiarita, è in grado di venire a capo delle situazioni d’illuminazione più complesse. In un apparecchio che rappresenta lo stato dell’arte, nella sua categoria, non poteva mancare il collegamento Wi-Fi con smartphone e tablet, per condividere nella rete gli scatti appena effettuati o trasferirli computer senza ricorrere a cavetti o lettori di schede. La Fujifilm Camera app permette di scaricare, con la semplice pressione di un pulsante, i file della fotocamera allo smartphone o al tablet. Il sistema funziona anche all’inverso e permette di trasferire le immagini realizzate con questi strumenti direttamente alla macchina fotografica. Completa le possibilità della X-M1 una serie nutrita di filtri creativi e la possibilità di riprendere video in Full HD a 30p. Da notare che i video godono dei filtri creativi e che, grazie alle ampie dimensioni del sensore, è facile ottenere interessanti effetti di sfocato creativo.
A breve il nostro video di presentazione. www.fujifilm.it