Avete mai sentito parlare di Christien Meindertsma? O del suo progetto fotografico Pig 05049? Probabilmente no. E’ un designer olandese cui la definizione di artista si attaglia alla perfezione, così come quella di fotografo, con la F maiuscola. Niente a che vedere con i vincitori degli immancabili award di fotografia.
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Non ne ha mai vinto uno. Eppure li meriterebbe tutti. Quello della fotografia sociale in testa. Ha ripreso gli slum più pericolosi del pianeta? No. Ha ripreso gli ultimi della Terra? No. Ha ripreso bambini affamati? No. Da vero artista non ha puntato lo sguardo sulla banalità. Per questo la sua opera è di quelle che lasciano il segno, che fanno riflettere. Il suo progetto “Pig 05049” è concretizzato in un libro dal medesimo titolo. Libro che molti considerano tra i più acuti sul capitalismo, pubblicati negli ultimi anni.
Christien ha puntato la sua attenzione sul maiale. All’animale che la voce popolare dice si utilizzi tutto. Non ne sono scaturite immagini di food; meno che mai immagini da pugno nello stomaco sulla macellazione. Il progetto Pig 05049 si articola sulle fotografie, molto grafiche e accattivanti dei 185 prodotti che si ricavano da ogni singolo animale.
Salami e prosciutti sono i più ovvii, ma chi immagina la colla speciale che si ricava dagli ossi o il grasso usato per rendere più brillanti talune vernici? E’un libro per immagini che meriterebbe più di uno dei tanti award fotografici. Non ne riceverà mai, statene certi. Usa la fotografia per capire, non per lenire cattive coscienze. Vale la pena averlo nella propria biblioteca. Lo possiamo comperare su Amazon. http://www.christienmeindertsma.com/index.php?/books/pig-05049/