Uno smartphone con 5 fotocamere e tante funzioni per soddisfare i fotografi. Abbiamo provato il Nokia 9 Pure View. Le nostre impressioni e i risultati.
Arriva in Italia l’ultimo smartphone di casa Nokia: il modello siglato 9 Pure View. Abbiamo avuto in mano, per un paio d’ore, uno dei primi esemplari e scattato alcune foto. Naturalmente ci riserviamo di effettuare una prova più approfondita, specialmente con l’imminente aggiornamento software. Come si diceva una volta riguardo alle automobili, la vernice non è ancora del tutto asciutta. Quel tanto che basta, tuttavia, per soddisfare le curiosità fotografiche di chi ci leggerà.
L’abbiamo avuto in mano e abbiamo fotografato. Questo ci interessava, non le disquisizioni, più o meno tecniche, spesso fatte leggendo solamente il comunicato stampa, sui vari blog.
La corsa a ottenere qualità d’immagine, sia fotografica sia video, somiglia sempre più all’inseguimento della diligenza in Ombre Rosse. Come gli indiani del film, tutti i produttori di smartphone vogliono raggiungerla e sollevano un gran polverone. In un recente passato c’è addirittura chi, nella campagna pubblicitaria, ha usato foto scattate con reflex digitali professionali. Mai chiedere all’oste se il suo vino è buono. Nokia, nel suo 9 Pure View ha messo ben cinque fotocamere dotate di obiettivi Zeiss: tre riprendono in bianconero e due in RGB con un sensore da 12 Mega. Ognuna riprende la scena e dopo, un sofisticato software unisce le cinque immagini in una sola. Il risultato è un aumento della gamma dinamica e una maggiore ricchezza di dettagli. Questa utile specialmente quando si aziona lo zoom digitale, che arriva a 5X. Assente un sistema di stabilizzazione, troppo difficile e costoso da ottenere su cinque obiettivi contemporaneamente.
Avere cinque fotocamere ha permesso anche di variare la profondità di campo in post produzione, grazie a Google Foto. Funzione interessante, ma non in-camera.
Passando ai file, si può scattare sia in Jpeg, sia in Raw Dng. Sono possibili tutte le elaborazioni, abituali per un fotografo esperto, grazie alla app di Lightroom scaricabile. L’elaborazione in-camera, a parte la difficoltà del piccolo schermo, è un po’ lenta. La Casa afferma che con l’imminente aggiornamento del software sarà più veloce. Al proposito, però, sorge una domanda: quale fotografo un po’ esperto elabora fidandosi di un piccolo schermo da 5 pollici, ovviamente non tarato? Quindi non diamo peso a questo piccolo deficit.
Alcuni potranno anche storcere un po’ il naso di fronte alla mancanza di una scheda di back up. Tuttavia la memoria interna arriva a 128GB, più che sufficiente per una giornata di riprese anche a livello professionale. Dalla memoria interna al cloud, poi, non è più una difficoltà per nessuno. Durante la prova, addirittura abbiamo mandato sul nostro cloud le immagini man mano realizzate.
Nella pratica
Ci siamo cimentati con un soggetto alla portata di tutti e che molti fotografi hanno sicuramente già fotografato: il Duomo di Milano. Usiamo spesso il suo rivestimento di rosato marmo di Candoglia, per testare la capacità di una fotocamera di ridare le più sottili sfumature di colore. Prima impressione, purtroppo comune a tutti gli smartphone, è la sdrucciolevole ergonomia. Bello il design, ottimi i materiali ma se non stai attento ti scivola di mano con facilità. Obbligatoria, come per tutti gli smartphone, una custodia che offra un po’ di grip.
Buono lo schermo, un ben dimensionato OLED da 5.99”. Tutti i comandi abituali per un fotografo sono presenti e azionabili touch sul display. Imposti sensibilità, tempi, formato, dimensioni e quant’altro con un semplice scorrere delle dita. Pecca, anche questa comune a tutti gli smartphone, il calo di visibilità in piena luce. Tant’è, amici fotografi: bisogna accontentarsi.
Detto questo è come avere tra le mani una fotocamera tuttofare, in grado di fornire buone immagini per la fotografia generica. Cioè il 90% della fotografia che fa un fotoamatore medio. O anche un fotoamatore già esperto, ma senza particolari necessità. Ad esempio, la ripresa con potenti teleobiettivi. Buona la possibilità di fotografia ravvicinata: chi non ha mai voluto riprendere un fiore da vicino? Buono il comportamento nel controluce con flare e ghost ridotti.
E il video? Naturalmente offre la ripresa in 4K, oltre che in full HD. Abbiamo girato solo alcuni spezzoni e il risultato è nella norma. Ma su questo ci riserviamo di dire qualcosa di più con una prova più approfondita. Queste sono le nostre prime impressioni. Chiedeteci i file che abbiamo scattato e giudicate da voi. Basta scrivere al nostro indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e li riceverete gratis, assieme alla nostra newsletter settimanale sulla fotografia.