In epoca di mirrorless e corsa ai colori che più colorati non possono Leica propone la telemetro M10 Monochrom, ultimo grido in fatto di fotocamera che scatta solo in bianconero.
Proprio come facevano Cartier-Bresson e Capa, ci dicono. Bianconero in salsa digitale che, a quanto affermano in casa Leica, ne migliora il sapore rispetto a quello tradizionale in pellicola. Fuori di metafora: la tecnologia digitale offre immagini migliori rispetto all’analogica. Naturalmente per apprezzarne appieno la qualità è necessario stamparle in fine art. Guardarle solamente nello schermo del computer non rende loro giustizia.
Leica intraprese questa strada già nel 2012, con un modello monocromatico. Nel 2015 è seguito il Monochrom Typ 246 dotato di sensore CMOS. Oggi la sua evoluzione: M10 Monochrom.
Tra le caratteristiche che la distinguono l’ampia gamma di sensibilità ISO, che va da 160 a 100000; l’otturatore estremamente silenzioso e il sensore, completamente ridisegnato, capace di 40 Megapixel. Per quanto riguarda aspetto, posizione comandi e dimensioni sono nella tradizione Leica: tutto minimale. Addirittura scomparso il caratteristico bollino rosso sul davanti, come già accaduto con altri modelli. Il bollino che a prima vista contraddistingueva il fotografo con la Leica. Per dare meno nell’occhio, è la spiegazione che forniscono a Wetzlar. Comunque il marchio Leica, si affrettano a specificare, rimane come scritta incisa sulla calotta: Leica M10 Monochrom si legge.
Rimane anche l’artigianalità della costruzione del corpo macchina, ricavato per fresatura manuale e non stampaggio o estrusione metallica. Naturalmente, in piena tradizione retrò, la M10 serve solamente per fotografare e non anche, come oramai la totalità delle fotocamere, a riprendere video.