Una interessante intervista con gli ingegneri Canon artefici del nuovo Sistema EOS R. Come si evolverà il progetto?
Con il lancio dei nuovi sistemi mirrorless da parte delle aziende storiche della fotografia, intendiamo ovviamente Canon e Nikon, tutti noi ci siamo posti delle domande. Come è stato concepito il progetto, cosa accadrà nei prossimi mesi, vale la pena investire in questi nuovi sistemi, essendoci già sul mercato modelli mirrorless consolidati?
DPReview, il noto sito americano, ha intervistato alcuni ingegneri giapponesi di Canon per cercare di carpire loro alcune informazioni. Ne è scaturito un interessante articolo che cerchiamo di riassumere nei suoi aspetti principali.
Il cuore del sistema EOS R è senza dubbio l’introduzione del grande innesto RF. Stando a quando racconta Manabu Kato, uno degli ingegneri coinvolti nell’intervista, la vera novità dell’intero progetto è proprio l’attacco RF che grazie alla sua struttura e alle sue dimensioni permetterà di realizzare più facilmente obiettivi ultra luminosi di altissima qualità. Non solo, con i nuovi obiettivi RF si ha la possibilità di trasmettere una quantità di dati maggiore tra fotocamera e ottica, permettendo in tal modo di migliorare le prestazioni sotto tutti i punti di vista. Dall’esposizione alla messa a fuoco, alla stabilizzazione.
Mr. Kato spiega quali miglioramenti possono essere raggiungibili anche in modalità video, grazie all’utilizzo del Digital Lens Optmizer (DLO) fornito dall’ottica stessa, quindi senza continui aggiornamenti firmware, e di un motore Nano USM più rapido e silenzioso. Ulteriore dibattito tra gli esperti si è sviluppato, spiega un altro ingegnere, Koji Yoshida, sul mantenimento o meno di una singola ghiera per avere i medesimi settaggi sia in modalità foto sia in video. Alla fine si è optato, non certo a cuor leggero, di avere differenti modalità di settaggio.
Hironori Oishi svela quanto sia stata grande la sfida di portare avanti sia le migliori caratteristiche del sistema EOS sia le innovazioni su cui gli ingegneri stavano lavorando. L’aspetto della EOS R è sicuramente quello di una EOS come l’abbiamo sempre conosciuta nel segmento reflex. Chi prende in mano la fotocamera la riconosce. Al tempo stesso abbina il vecchio e il nuovo, sfruttando le funzioni dell’autofocus delle mirrorless e le modalità AF ereditate dalla EOS 5D Mark IV.
Tradizione e innovazione, sembrano suggerire gli ingegneri, hanno trovato il loro posto nella nuova EOS R.
Il loro orgoglio è evidente quando citano gli adattatori che permettono l’uso degli obiettivi reflex EF-S e EF sul nuovo sistema. L’adattatore con anello di controllo personalizzabile così come l’adattatore per filtro drop-in, o la possibilità di chiudere l’otturatore meccanico per proteggere il sensore il più a lungo possibile.
Orgogliosi di quanto realizzato, ma anche certi che quanto abbiamo visto sul primo modello e sulle prime 4 ottiche non sia ancora il massimo che si possa ottenere. Insomma, ne vedremo delle belle…
L’intervista completa in inglese la trovate QUI