In principio fu il 28-200mm, correva l’anno 1982, e fu sempre Tamron ha lanciarlo. Ora gli zoom tuttofare, grazie anche a tecnologie più sofisticate, superano limiti mai raggiunti. Ed ecco il
nuovo Tamron 18-400mm F3.5-6.3 Di II VC HLD. Accoppiato a una reflex APS-C, l’estensione focale è equivalente a 35-620mm.
Tecnologia, tanta, in questo obiettivo, per consentire di ottenere una buona qualità a tutte le focali. Non l’abbiamo ancora provato, però conosciamo il passato. Il precedente record era detenuto dal 16-300mm, GUARDA IL TEST, e i risultati sono di buon livello. E’ ovvio, non può essere paragonato a una focale fissa o a uno zoom con minore estensione focale. Il 18-400 è un obiettivo tuttofare ed è utile quando il peso e l’ingombro sono determinanti. Un’ottica utile, ad esempio, nel reportage di viaggio. Grazie alle focali fornite si può fotografare di tutto, senza mai cambiare l’obiettivo.
E la qualità? Vediamo cosa ha messo in campo Tamron per soddisfare questo aspetto. L’ottica rimane molto compatta e leggera e sfrutta un sistema ottico di nuova concezione oltre che meccanismi di nuova progettazione. Nel nome completo salta subito agli occhi una sigla nuova: HLD, sta per High/low torque Modulated Drive. E’ il motore di messa a fuoco a basso consumo che promette una regolazione della rotazione AF ancora più precisa e accurata. Inoltre, è più piccolo dei motori AF precedenti e ciò ha permesso di mantenere le dimensioni dell’obiettivo ridotte, nonostante l’elevata escursione focale.
Punto importante di un’ottica è, ovviamente, lo schema ottico. Il Tamron 18-400mm ha uno schema complesso, composto da ben 16 elementi suddivisi in 11 gruppi. All’interno ci sono lenti speciali progettate per ridurre al minimo i difetti quali aberrazioni, pure quelle cromatiche, o l’insorgere di distorsioni. Sono elementi a bassa dispersione e asferici, distribuiti in modo da compattare l’intera struttura. Con un rapporto di ingrandimento di 1:2.9 e un fuoco minimo a 45cm, il 18-400mm è anche un ottimo candidato per gli scatti a distanza ravvicinata.
Un obiettivo di tal fatta non poteva fare a meno del sistema di stabilizzazione, da sempre uno dei cavalli di battaglia di Tamron. L’intera costruzione è protetta contro gli spruzzi d’acqua, lo sporco e l’umidità. Il meccanismo di Zoom Lock evita l’allungamento dell’ottica mentre si cammina.
Un obiettivo che speriamo di provare presto e che ha sicuramente nel suo DNA, la fotografia di viaggio. Dovrebbe essere disponibile a fine luglio.