Lo zoom 24-70mm è considerato oramai l’obiettivo standard, quello che copre le focali più utilizzate nei vari generi fotografici. Con il nuovo Tamron SP 24-70mm F2.8 Di VC USD G2,
il produttore non fa sconti in quanto all’impiego di tecnologia di altissimo livello per assicurare quella qualità che i fotografi, soprattutto quelli che usano reflex full frame, cercano per la propria passione o professione. Come si evince dalla sigla, fa parte della serie SP, la serie d’elite Tamron che persegue una progettazione meccanica e ottica di alto profilo.
Di cosa stiamo parlando è presto detto. Il cuore del nuovo Tamron 24-70mm è il nuovo doppio processore Dual MPU (Micro Processing Units) che promette un’autofocus molto rapido e accurato, grazie alla sua elevata capacità di elaborazione, e la compensazione delle vibrazioni fino a 5 stop. Questo perché una delle MPU è dedicata al sistema VC (Vibration Compensation) e pertanto al controllo della stabilizzazione. Avere un sistema di stabilizzazione molto efficace, come promette Tamron, significa poter scattare in tutta tranquillità anche in situazioni scarsamente illuminate.
L’obiettivo è molto luminoso, F2.8 a tutte le focali e si avvale di una costruzione ottica piuttosto complessa per assicurare la massima qualità ad ogni apertura e ripresa. Ci sono 12 gruppi, al cui interno sono posizionati 17 elementi, tra questi 2 lenti XR (Extra Refractive Index), 3 elementi LD a bassa dispersione e 3 GM (Glass Molded Aspheric) in vetro e un altro elemento asferico ibrido. Tutto ciò concorre ad evitare l’insorgere di aberrazioni cromatiche assiali, trasversali e sferiche, oltre che distorsioni. Non manca, ovviamente, anche il rivestimento eBAND, una tecnologia proprietaria che combina uno strato speciale a strati più convenzionali, e il rivestimento BBR (Broad-Band Anti-Reflection) per ridurre al minimo problemi di immagini fantasma e flare, che appaiono sovente nei controluce.
