Un workshop fotografico diverso dal solito? Lo propone Giorgio Di Maio con la sua “Armonia Nascosta”. Due giorni intensi tra teoria e pratica per imparare “a vedere”.
Giorgio Di Maio è architetto, da qualche anno prestato, a tempo pieno, alla fotografia. Definire Giorgio Di Maio fotografo è riduttivo. Chiamarlo artista offensivo. Il termine è stanco e banale, inflazionato dall’uso d’inconsapevoli recensori di mostre ed eventi fotografici. Tutto scorre, tutto è in continuo movimento. Lo affermava già il greco Eraclito duemilacinquecento anni fa. Poi vennero i moderni fisici e videro che aveva ragione: anche il microcosmo infinitesimale è tutto uno scorrere, un muoversi ciclico, ripetitivo, forse finalizzato.
Giorgio s’immette nel flusso d’immagini che s’affollano davanti ai nostri occhi. Ne coglie particolari che svelano un’interna armonia. Ed estrae rigorose composizioni e campiture di colori. Creazioni non casuali, come quelle di chi ha orecchiato mode e modi e si propone come autore, mentre è pervicace imitatore. Il mondo della fotografia, quella sedicente autoriale, ne è affollato.
Le armonie di Giorgio Di Maio sono frutto di ricerca consapevole: estetica e filosofica. Estetica quando discute di Frank Lloyd Wrigth, di Mondrian, dei Cubisti, di De Chirico. Filosofica quando, aristotelicamente, distingue tra “poìesis” agire e “pràxis”fare. Sul modo di svelare l’armonia nascosta, che passa inosservata davanti ai nostri occhi, Questa è l’esperienza che propone ai partecipanti del workshop che si terrà a Milano presso Flexworking il 26 e 27 ottobre. Corso teorico/pratico sulla fotografia di ricerca, di quindici ore sviluppato in due giorni.
Dopo una prima parte teorica sui basilari tecnici della fotografia e su quelli estetici, i partecipanti saranno accompagnati per la città alla ricerca de “L’Armonia Nascosta”.
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