89+[(300*numero frasi-10*numero delle lettere) : numero delle parole] è la formula per trovare l’indice di leggibilità di un testo. E’ l’indice Gulpease elaborato, per la lingua italiana,

nel 1988 presso l’Università La Sapienza. Alla sua stesura collaborò l’apprezzato linguista Tullio De Mauro. Una formula facile da applicare. Basta un po’ di pazienza nel contare frasi e lettere. Il risultato è sempre un numero, compreso tra 0 e 100. Più il numero si avvicina a 100, più il testo è facile da capire. Più si allontana, più è difficile. Chi non vuole affrontare la fatica della formula, ma non vuole rinunciare ad analizzare un testo, può divertirsi con un analizzatore automatico presente in internet: http://labs.translated.net/leggibilita-testo/

A questo punto vi chiederete cosa tutto questo abbia a che fare con la fotografia. Rispondo con una domanda. Avete mai letto la recensione di una mostra di fotografia? Letto la presentazione di un fotografo da parte di un critico? Avete subito capito tutto o vi è rimasta qualche perplessità? Quelle che vi fanno sentire inadeguati, rispetto a chi ha scritto il testo. Quelle che vi fanno pensare che l’autore scriva cose profonde che voi non riuscite a capire. Egli è critico patentato. Egli insegna in corsi di fotografia. Egli è un esperto. Se non capite o trovate di difficile lettura quanto ha scritto pensate che la colpa sia vostra. Si dice che il mitico direttore del quotidiano La Stampa, Giulio De Benedetti, facesse leggere i suoi editoriali al fattorino di redazione. Se li capiva, passava il testo in tipografia. In caso contrario riscriveva l’editoriale. Mettetevi nei panni del fattorino e applicate la formula di Tullio De Mauro allo scritto di un critico di fotografia. Anche l’analizzatore automatico, citato sopra, va bene. Vi divertirete scoprendo che non siete voi a capire poco ma lui ad esprimersi male. “…chi scrive male pensa male” affermava lo scrittore Leonardo Sciascia. Ricordatelo la prossima volta che leggete una rivista di fotografia o il catalogo di una mostra. E.P.