Dubblefilm strizza l’occhio a chi è nato con la fotografia digitale. E lancia una nuova pellicola 35mm, Jelly l’hanno chiamata, dagli effetti un po’… photoshoppati.
E’ un dato di fatto. La vecchia pellicola analogica incuriosisce le nuove generazioni di fotografi. Quelli nati col digitale. Sentono nostalgia di proustiane madeleinettes, anche se non le hanno mai conosciute. E allora assistiamo a un ritorno, sotto le forme più disparate, dell’argento e dei suoi sostituti.
La Dubblefilm è un azienda specializzata nello strizzare l’occhio al ricordo fotografico: pellicole come una volta, magari riproposte in salsa digitale. È quanto accade con il suo ultimo prodotto: le pellicole Jelly. Si tratta di rullini 35mm a colori da 200 ISO pre-esposti con vari effetti filtro. In genere casuali dominanti di colore che sfumano in altre creando bande colorate. A volte simili a quelle che si avevano, con la pellicola, quando inavvertitamente, le facevamo prendere luce. L’effetto finale è quello che si ottiene giocando un po’ con i filtri di Photoshop o di altri programmi di elaborazione. Unica differenza: quelli della Jelly sono assolutamente casuali e non modificabili.
I rullini in questione possono essere trattati da qualsiasi fotolaboratorio che tratta il processo C-41 e costano 12 euro per 24 scatti. Cinquanta centesimi a clic a cui va aggiunto il costo dello sviluppo e dell’eventuale stampa.