Venire dal freddo, nel linguaggio delle spie inventato da Le Carré, significa uscire dall’anonimato. Le immagini di Joel Marklund, testimonial, anzi ambassador Nikon come usa dire oggi,
vengono doppiamente dal freddo. Fanno uscire dall’anonimato e dallo stereotipo la comunità Sami, etnia che vive oltre il Circolo Polare Artico, in una fascia che va dalla Norvegia alla Russia.
“Le storie migliori - racconta Marklund - non vengono necessariamente dai luoghi più esotici o dagli angoli più reconditi della Terra. Non sono in molti ad aver raccontato la storia dei Sami, così, essendo cresciuto a Boden (Svezia), accanto a dove risiedono alcune delle loro comunità, mi sentivo obbligato e al tempo stesso onorato ad essere io a raccontarla”.
Nell’immaginario turistico i Sami sono classificati come semplici allevatori di renne, nomadi delle latitudini artiche. Marklund ha, invece, tratto i Sami dal luogo comune, documentando, ad esempio, le giornate di Maxida Marak, divisa tra la vita tradizionale e lo studio presso l’accademia di danza di Stoccolma.
Il reportage, che ha occupato il fotografo per circa sei settimane, è stato realizzato con corpi macchina Nikon D5 e obiettivi Nikkor AF-S 35mm f/1.4G, AF-S Nikkor 50mm F1.4G e 70-200mm F2.8G ED VR II.